Ho finito adesso di pulire e sistemare la cucina dallo sfacello cosmico che avevo combinato. Giusto per fare una torta, giusto una, per il compleanno del mio nano. Poi lui mi dice, mentre sono a metà dell'opera con la tortona già in forno, "mamma, quelle alte sono più belle, a tre piani". E mamma, pazza d'amore per il nano (ma anche consapevole che le torte a piani sono più belle) si carica i pargoli in macchina e via a comprare uova e panna che erano finite. Seconda torta in forno. Due abbastano, però, amore mio, il terzo piano è virtuale.
E il cake topper dov'è?
Anche quest'anno ho glissato alla grande sul cake topper (faccina che sorride sorniona) e, per par condicio con la sorella, solo numero e scritta pure per lui.
Il numero sette, in una notte insonne, mi ispirò il fulmine e da lì in poi il colore dominante della torta.
Sulla torta di fango, la mud cake, su quella ormai non si transige, è d'obbligo. Cioccolato e farcitura di cioccolato e ganache di cioccolato. Ganache, ora si chiama accussì (tipo il fard, che se ne chiedi uno alla commessa ti dice "ah, si... desidera un blush..." #mavacagare #divagazioni) la ganache, dicevo, col caldo di questi giorni (effettivi 32° ma percepiti 180° come il forno della mia cucina) la ganache non mi montò. Liquidissima ristò.
Non mi perdo d'animo. Sono le 10.30 di sera e la panna non la trovo da nessuna parte. Rassegnati Germana, nenti ci fa... tanto torta di fango si chiama, e torta di fango la faccio. Inchiappo qui, inchiappo lì ed è fatta. Finita.
Sono così stanca che la foto non gliel'ho fatta. Accontentatevi del pacchetto in frigo.
...e ora chi prende sonno? ho due occhi COSI'
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