Ci sono voluti due giorni di lavoro per confezionare pochi pacchettini di Frutta Martorana. Erano secoli che non la facevo perché i nani erano troppo piccoli ed io non avevo neppure il tempo di respirare. Ma quest'anno mi sono decisa a riprendere. Così, come prima esperienza con loro, ne abbiamo fatto una piccola quantità e devo dire che è andata alla grande (quindi a Pasqua faremo le pecorelle!).
Il primo giorno ho impastato da sola ed ho aspettato che i nani tornassero da scuola per iniziare con loro a modellare i fruttini di martorana con i calchi di gesso (in questo periodo li vendono ovunque, pure per strada).
A colpi di pugnettini, "non si danno i pugni!", facevano entrare la pasta nello stampo e poi intervenivo io per sformarli.
A colpi di pugnettini, "non si danno i pugni!", facevano entrare la pasta nello stampo e poi intervenivo io per sformarli.
Per dipingere i fruttini (lo abbiamo fatto il giorno dopo perché prima si devono asciugare un po') non potevamo scegliere giornata migliore. Una domenica mattina uggiosa, fredda e persino piovosa. Ieri eravamo in manica corta ed oggi una vera giornata invernale. Anche quest'anno l'autunno è stato dato per disperso, non pervenuto.
Domenica mattina spinnavo più io che loro per fare 'sti fruttini, quindi direttamente in pigiama, con gli occhi ancora impiccicati di sonno, ho organizzato il lavoro. Qualche schizzo di qua e di là, ma per fortuna le pareti della cucina erano salve!
Et voilà, finiti e confezionati.
P.S.: Ai nani la pasta martorana non piace :(
Ne hanno assaggiato un pezzettino mentre lavoravamo e mi hanno guardato disgustati.
Avranno tempo di apprezzare!
P.P.S.: La Frutta (di) Martorana è uno tra gli emblemi delle specialità
dolciarie della Sicilia, deriva il suo nome e la sua origine dal Convento
omonimo in Palermo.
La tradizione
vuole che nel periodo normanno le monache dell'attiguo monastero benedettino,